Le escursioni alpinistiche sui monti che si affacciano alla pianura pordenonese iniziarono nel 1726, con la prima salita al Cimon del Cavallo da parte dei botanici veneziani Giovanni Zanichelli e Pietro Stefanelli. Solo nella seconda metà dell’800 si manifestò un discreto interesse esplorativo da parte di qualche pioniere del Friuli Occidentale. Il numero di appassionati aumentò nei primi decenni del secolo scorso, tanto che nel 1920 fu costituita a Pordenone “La Famiglia Alpina”, prima associazione alpinistica locale; con scopi e programmi simili a quelli del Club Alpino Italiano, essa promosse la conoscenza del mondo alpestre.
Nel 1922 alcuni pordenonesi si iscrissero alla Sezione di Treviso del CAI e in poco tempo furono in grado di costituire il “Gruppo Pordenone”; nel giugno del 1924 i friulani si radunarono sul Cimon del Cavallo (Cima Manera) per ricevere il simbolico gagliardetto da parte della Sezione trevigiana e il 9 settembre in un’apposita adunanza fondarono la Sottosezione. Dopo soli quattro mesi, il 9 gennaio 1925, ebbe luogo l’Assemblea costituente la Sezione di Pordenone, forte di un centinaio di soci diretti da Rino Polon, primo presidente eletto.
Molteplici ed incessanti furono le attività in quei primi anni che conseguirono, tra l’altro, la costruzione del Rifugio Policreti al Pian Cavallo inaugurato il 2 agosto 1925, e del Rifugio Pordenone alla testata della Val Montanaia il 25 maggio 1930. Da subito in seno alla Sezione fu formato un nucleo di forti sciatori (Gruppo Sciatori Monte Cavallo) che partecipò, con buone affermazioni, alle manifestazioni sciistiche regionali e interregionali.
Per cause contingenti, l’alpinismo a Pordenone cominciò con la frequentazione delle montagne di casa e delle vicine Prealpi Carniche. Da notare che nel 1925 in concomitanza con il momento della fondazione, i soci Joppi, Maddalena, D’Andrea e Milanese scalarono il Monte Cavallo in prima invernale, lungo la via dei primi salitori.
La passione fece poi notevoli progressi con alcune “storiche” salite sul Duranno, sul Col Nudo, sulla Cima dei Preti, sui Monfalconi-Spalti di Toro e sul Pramaggiore. Nei primi anni ’30 importanti scalate furono realizzate dai pordenonesi sulle Dolomiti, sulle Giulie e sulle Carniche con vie nuove o con ripetizioni molto considerate per l’epoca. A riconoscimento della loro brillante attività alpinistica, i soci Raffaele Carlesso nel 1931 e Francesco Maddalena nel 1932, vennero ammessi a far parte del Club Alpino Accademico Italiano.
I tragici eventi della seconda guerra mondiale segnarono la drastica riduzione della vita sociale; la Sezione, superato con molte difficoltà il nefasto periodo, riprese a funzionare regolarmente dal luglio del ’45 dopo la prima Assemblea postbellica. Molte energie vennero impiegate per la ricostruzione delle opere alpine perdute o rovinate durante il conflitto.
Nel 1963, con il 1° Corso Roccia svoltosi al Rifugio Pordenone, fu ufficialmente istituita la Scuola di Alpinismo “Val Montanaia”; nello stesso anno venne inaugurato, in Val Monfalcon dei Forni, il Bivacco fisso “Granzotto-Marchi” dedicato alla memoria di due soci caduti in guerra.
La rinascita socio economica dell’Italia e l’ammodernamento della rete viaria e dei mezzi di trasporto, contribuirono a una maggiore conoscenza della montagna e allo sviluppo delle attività sezionali. Vennero introdotte e approfondite nuove tecniche e discipline alpinistiche, con la collaborazione di soci preparati e designati a tale scopo. Anche la cultura della montagna, attraverso molte e importanti manifestazioni, ha da sempre portato avanti i valori e i principi fondamentali del Club Alpino Italiano.
Nel corso della sua storia, Pordenone ha generato diverse Sottosezioni divenute in seguito Sezioni autonome: Sacile (1925), Oderzo (1930), Maniago (1946), Aviano (1958, tuttora appartenente alla Sezione), San Vito al Tagliamento (1969), Claut (1969) e Cimolais (1970).
Negli anni ’70 venne accorpato il “Gruppo Speleologico Jama”, in seguito denominato “Unione Speleologica Pordenonese”. Per meriti alpinistici, nel 1978 Claudio Carratù fu nominato socio del Club Alpino Accademico.
Dopo la sofferta decisione di vendere il Rifugio Piancavallo, costruito negli anni ’50 in sostituzione del distrutto Policreti, nel 1987 la Sezione investì i proventi per l’acquisto dell’attuale Sede Sociale situata in Piazzetta del Cristo.
Negli anni seguenti l’attività alpinistica individuale o di piccoli gruppi organizzati si espanse oltre i confini nazionali: un dinamismo che ha visto e vede tuttora gli iscritti di Pordenone segnare importanti traguardi sulle montagne famose o semi sconosciute di tutti i continenti. Attualmente i soci della Sezione sono oltre 1.600; un numero significativo in rapporto alla popolazione, segno evidente di quanto sia percepita tra la nostra gente la passione per il mondo dell’Alpe.
